LiberAmente.biz

e-mail
Catalogo
 

Casa Editrice: Autore/i (a cura di):
Edizioni dell'Ippogrifo   Domenico Chieffallo

Cilento:Contadini Galantuomini Briganti



Brigante non è parola molto antica. Deriva da "briga " nel suo vecchio significato di compagnia, e briganti erano detti i soldati di ventura che in piccoli gruppi si spostavano da un luogo all'altro. I danni e le ruberie che spesso operavano, approfittando del loro numero, dell'organizzazione e delle armi, fecero presto prevalere l'accezione derivata e deteriore, rimasta poi unica, di persona solitamente organizzata in una banda guidata da un capo, che con le armi attenta alla proprietà e alla vita altrui. La parola richiama, quindi, il mercenarismo che in Italia ebbe particolare diffusione nei secoli XIV e XV. Ma il mestiere, chiamiamolo cosi, di brigante è molto più antico, e se ne trova abbondante documentazione nei paesi più diversi, specialmente in quelli soggetti a gravi squilibri economici, sociali e politici, nei quali la naturale inclinazione alla violenza e alla delinquenza di pur sempre limitate percentuali di individui trova esca, forza di coesione e una qualche giustificazione morale, se non vere e proprie motivazioni ideali. Avviene così che il brigantaggio, esprimendo il risentimento di molti, si avvantaggi della loro connivenza e si colori di aspetti complessi e variegati, elevandosi a fenomeno politico. Anche la parola con cui il mondo romano denominò i briganti (latrones) fa riferimento a soldati o servi mercenari che, degenerando dalla loro originaria funzione, si erano abbandonati a rapine e prepotenze, erigendole a sistema. Tuttavia, il brigantaggio romano, sul quale siamo abbastanza informati, benché combattuto con determinazione e larghezza di mezzi, raggiunse in certi momenti, sia della Repubblica che dell'Impero, proporzioni di tale consistenza da non potersi spiegare senza quel sottofondo di sofferenza sociale e quella larga partecipazione dell'ambiente, di cui si è detto. Nel II secolo a.C., che vide l'ampliarsi delle fortune militari di Roma, ma anche la grave crisi delle campagne e delle popolazioni italiche, il Pretore Postumio dovette guidare operazioni militari in piena regola nel Mezzogiorno, ove la piaga era più profonda, riuscendo non senza fatica a reprimere il covo principale nella regione di Taranto, che era allora una delle più depresse.

Codice: IPP025
283 Pagine - 2 edizione - anno: 2002


Disponibilità: Media
Prezzo: 18.30 €  



 Back © LiberAmente, un’idea Felitto.Net Pagina aggiornata il