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L'ospite della vita |
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Siamo nel 1836, l’anno del Grande Colera. In una Napoli che ricorda, come nessuna città italiana, Tangeri o Marrakech, quasi trasudata da un delirio febbrile, labirinto capace d’inghiottire i forestieri più incauti, si trova a vivere Giacomo Leopardi - ricettivo, cagionevole, curioso e malevolo come un bambino, nonosrante i suoi trentotto anni. I nostri occhi non lo abbandonano un istante nelle sue peregrinazioni, fin quando non s'infila in un vicolo cieco, in fondo al quale lo attende una porta che lui solo può aprire. Dietro quest'uscio si svolgerà l'ultimo dei suoi dialoghi: grandioso e sordido, tragico, comico, sensuale. Frutto di una notevole perizia letteraria, messa al servizio di un'attitudine narrativa singolarmente estrosa, questo romanzo segna l'esordio di un sicuro talento di scrittore. |
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